mercoledì 27 novembre 2013

Post impopolare: Lamentarsi può essere considerato uno sport?



Inaugurerei una nuova  specialità olimpica: le lamentele.
Possono essere divise anche in diverse specialità, come la lamentela in lungo, per esempio.
Conosco persone già candidate alla medaglia d’oro.





Non voglio fare la facilona o sottovalutare le problematiche della vita reale, ma non ho mai visto un problema risolversi a suon di lamentele. Giuro, mai.
Anzi, i problemi si nutrono di lamentele. A loro fanno bene, diventano più grandi, forti e granitici.
Sono invece allergici alle soluzioni. Tendono a sgonfiarsi e scomparire.
Per questo quando qualcuno mi sciorina difficoltà su difficoltà incolpando la vita, la società, la crisi, la mamma, il marito, la fidanzata etc io chiedo: ‘’E tu cosa stai facendo per risolvere la questione?’’.
Questo suona come una velata minaccia per il candidato olimpico alla categoria. Di solito strabuzza gli occhi, si erge all’indietro e risponde che ‘’tanto non c’è nulla da fare’’.
‘’E allora perché ti lamenti?’’ rispondo io  ‘’ se non c’è nulla da fare, tanto vale rassegnarsi e prenderne atto’’.
‘’Eh no, perché io non sto bene’’
‘’Ok, allora cambio domanda: cosa puoi fare da ora in poi per risolvere il tuo problema, a parte lamentarti?’’.

Seguono varie ed eventuali, da chi si accorge e comincia a pensare a chi, invece, voleva proprio solo mantenere la parte della vittima e se ne va, anche un po’ seccato.

Già, perché secondo me il diritto di lamentela sussiste solo nel ‘’working in progress’’, come sfogo, direi, per sgonfiare un po’ la pressione dello stress. E allora si, lì è ok. Ti ascolto.



È, però, un lusso che va perdendosi da parte di chi lo usa solo per versare veleno emotivo negli altri, giusto fino al prossimo carico/scarico. Come se le persone fossero dei momentanei bidoni dell’immondizia usa e getta.
A nessuno piace essere un bidone dell’immondizia, anche se questo permette a chi parla di sentirsi meglio. Nemmeno ai lamentoni, che di solito si lamentano pure delle persone che si lamentano sempre.




Tu su cosa ti focalizzi? Problemi o soluzioni?


sabato 2 novembre 2013

Io sorrido perché

Una volta mi stupiva.
Mi stupiva che il mio atteggiamento positivo potesse generare così tante domande.
Ora so che in genere è così: chi sorride viene guardato da alcuni con un po’ di sospetto, come se per farlo fosse sempre necessaria una ragione.
‘’Ma come – mi dicono – non vedi che la vita è piena di problemi e dispiaceri? Non vedi che ci sono dolori dietro l’angolo, c’è la crisi, le batoste, cosa c’è mai da sorridere?’’.



E ancora mi hanno accusata di vivere sopra le nuvole, di non rendermi conto delle brutture del mondo, addirittura qualcuno mi ha definito falsa perché non è possibile, dicono, che il mio atteggiamento sia in genere positivo.
Ma ora io mi domando: se sorridere non porta a nulla, a cosa può mai servire essere arrabbiati? Cosa mai potrà  risolvere il rancore, l’odio, gli insulti alle persone che riteniamo ci abbiano ferito, il livore che monta?
Migliora forse qualcosa? Aumenta la qualità della nostra vita? Dissolve i problemi? Ci focalizza sulle soluzioni?
Mi pare proprio di no. Non ho mai sentito nessuno che dicesse ‘’ah, che bello, oggi sono proprio arrabbiato! E triste pure! Non vedo l’ora di passare altre giornate così!’’.
Vedo persone piene di rancore e stress che si ammalano per questo motivo, persone che passano la maggior parte della loro vita a recriminare e puntare il dito.
No, non è la vita che fa per me.
Continuerò a portare il mio messaggio che la vita è un’avventura meravigliosa e che se qualcuno sul nostro cammino non ‘’risuona’’ con noi, allora è giusto lasciarlo andare con tutto il pacchetto, livore compreso. Che rimanga a lui, non a me. Io quel veleno non lo voglio. Glielo lascio volentieri.
Farò tesoro dei miei dolori, perché so che esistono, accadono, ma sono anche parte di quello che sono.
Non sarei io senza di loro.
Passerò momenti di tristezza sapendo che sono transitori e che posso decidere cosa fare delle mie esperienze.
Persevererò a cercare di non prendere nulla sul personale, non supporre e fare sempre del mio meglio, ad avere parole il più dolci possibile, perché può capitare, prima o poi, di doversele rimangiare.
E continuerò anche a sorridere. Perché è bello così e mi fa vivere bene.


Buona giornata Artisti della Vita

Myriam

giovedì 17 ottobre 2013

Resistere ai ‘’bassi’’ per godere degli ‘’alti’’

No, nessun tipo di discriminazione relativa alla statura della gente (bisogna fare attenzione, ormai, a dar sempre una parvenza di par condicio!).
Semplicemente un racconto di un vissuto.

Nei miei corsi sulla Motivazione dico sempre che non siamo robot, che non è umanamente possibile che siamo sempre ‘’a mille’’ e che uno dei segreti per raggiungere gli obiettivi è proprio quello di resistere ai periodi di bassa energia per godere ancora di più quando questa ritornerà ai giusti livelli.
Alcune persone, invece, si scoraggiano ed abbandonano. E, magari, sono proprio ad un passo dal risultato.
Resisti! Succede a tutti. Anche a me.



La paura del fallimento è sempre dietro l’angolo.
Si nasconde, subdolamente, con frasi del tipo:
  1. -          Ma chi me lo fa fare
  2. -          Non ce la farò mai
  3. -          Non sono capace di…
  4. -          Sono stanco/a
  5. -          Mollo tutto

Ma se osservi questi pensieri con un po’ di distacco, e lasci che transitino, presto il tuo cervello ti rimetterà in riga.



Aiutati in questo modo: prenditi qualche minuto per te, in un momento in cui nessuno ti possa disturbare, ed immagina come ti sentirai QUANDO AVRAI RAGGIUNTO L’OBIETTIVO.
Immagina le emozioni, i colori, la situazione, come ti guarderanno le persone, comprese quelle perennemente sfiduciate. Calati dentro quanto più possibile.
Immagina la soddisfazione, i sentimenti. Sorridi mentre ti godi il risultato.

Ecco, ora sei pronto per riprendere il cammino verso la tua meta, guardando con tenerezza quella parte negativa (e umana) umana di te che  ogni tanto fa capolino e ti fa un po’ di paura.

Pensare positivo non significa diventare automi senza mai crolli, ma sapere anche che i momenti di crisi arrivano e si possono tranquillamente superare.


Buon viaggio Artisti delle Vita!

Myriam

lunedì 23 settembre 2013

I 18 principi del Dalai Lama



I 18 principi del Dalai Lama per la Serenità. 
Io li trovo bellissimi.

1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.

2) Quando perdi, non perdere la lezione.

3) Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.

5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.

7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

8) Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.

9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.

12) Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua vita.

13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.

14) Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.

15) Sii gentile con la Terra.

16) Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.

17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.

18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

domenica 22 settembre 2013

Il mondo non è un posto arido di emozioni

Ciao Artisti dell’Anima,


parlo con moltissime persone ogni giorno e, più o meno, sento sempre che molti sono diffidenti e sfiduciati nei confronti del prossimo.
‘’Il mondo è cambiato’’, mi dicono, ‘’una volta bastava una stretta di mano’’.
Forse è vero che il mondo è un po’ cambiato, ma, alla fine dei conti, l’essere umano no.
È cambiata la quantità di paura che prova, ma la sua natura è sempre la stessa.
La natura di ogni uomo e donna è data dalle sue emozioni e quello è un ‘’pacchetto completo’’ con cui nasciamo e su questo non c’è nulla che possa essere modificato.
Siamo nati per essere empatici, siamo nati per cercare il contatto con gli altri, siamo nati per tendere una mano. I bambini lo sanno bene, quando ancora sono puri e non condizionati dai grandi.
Se in un asilo un bimbo comincia a piangere, piangono poi in molti, così, sulla fiducia, perché a quel bimbo lì deve essere successo qualcosa di brutto e allora si dispiacciono tutti.
I grandi ci vogliono fare paura, i media ci vogliono fare paura e convincerci che viviamo in un mondo pericoloso e che l’unico modo di sopravvivere è l’autodifesa serrata o l’aggressione per primi.
Per questo il mondo è cambiato perché c’è troppa paura.


In tutto questo ogni tanto c’è una scintilla che ci ricorda chi siamo.
Sarebbe bellissimo se questa scintilla diventasse un fuoco in ognuno di noi e che con un effetto dirompente accendesse il cuore di tutti noi.

Clicca sul link qui sotto:

Bruciamola, questa paura, e torniamo alla nostra umanità. 
E' meravigliosa.



Buona giornata Artisti dell’Anima.

Myriam

martedì 17 settembre 2013

Creiamo i nostri sogni anche sostenendo quelli degli altri

A proposito di domande anche un po' particolari.
C'è una persona che porta il mio stesso cognome, anche perché essendo mia sorella sarebbe difficile il contrario, che ha deciso di porsi le stesse mie domande esistenziali e si è accorta che la sua penna e la sua fantasia, nonchè il suo profondo spirito di osservazione dell'animo umano, avrebbero potuto farle produrre qualcosa che non fosse solo una scartoffia da scrivania.
Marika, mia sorella, ha scritto un libro che si intitola "Il tema di Anna" e l'ha pubblicato, perché crede nei suoi sogni e crede anche che attraverso la scrittura di  possano veicolarne e crearne di nuovi.
Infatti in una società che ci incita a diventare sempre più  aridi e frettolosi, la riscoperta dell'animo umano e delle sue debolezze, che sono anche la sua forza, possono diventare un dono prezioso.
Se ognuno di noi desse il suo contributo annaffiando i propri sogni e , indirettamente,  quelli degli altri, sicuramente potremmo scoprire che ciò che rende una vita degna di essere vissuta è nientemeno che la propria umanità.
Ci sarà una presentazione del libro di Marika Lopa sabato 28 settembre 2013 alle 17:30 presso la libreria Belgravia di Torino, in Via Vicoforte 14\d.

È gratuita e siete tutti invitati sognatori … e futuri tali. 


Principio primo della Neuro consapevolezza del Cambiamento: Apri gli occhi. Osservazione dello stato attuale.


Mi rendo conto che suona un po’ macabro, almeno in apparenza, ma ci sono delle domande che hanno condizionato la vita attraverso una visualizzazione quantomeno particolare.
Mi sono immaginata sul letto di morte pormi delle semplici domande  e chiedermi cosa mai potrò rispondere.
Ho vissuto bene e intensamente?
I miei sogni profondi si sono realizzati?
Sono davvero felice e soddisfatta di quello che ho fatto vissuto raggiunto?
Ho vissuto nell’amore?
Ho capito che cosa vuol dire vivere, che va oltre il sopravvivere?
Ho superato quelli che pensavo essere i miei limiti?
Queste domande hanno avuto un fortissimo stimolo interiore.
Il risultato è che oggi faccio una professione che permette di portare avanti la mia missione di vita, cioè aiutare gli altri a riconoscere e realizzare la loro.
Tutto questo non è stato per niente facile.
Non ho dormito per notti intere quando ho lasciato un posto di lavoro fisso (dopo aver riflettuto e ragionato sui pro e contro, ovviamente!).
Ho speso moltissimi dei miei risparmi in corsi che potessero aiutarmi a crescere e vedere me stessa e la realtà secondo sfumature differenti da quelle che mi propinavano la società, il telegiornale, le persone spaventate che elencavano le disgrazie cui sarei potuta andare incontro.
Ho fatto un lavoro interiore faticosissimo per riuscire a capire che cosa fosse dentro di me a non permettermi di raggiungere i miei obiettivi.
E ancora sto lavorando su me stessa, perché, come dovrebbe essere per ognuno di noi, è un percorso che durerà tutta la vita.
Non sono una super donna, solo solamente una persona che si gode il “viaggio” e ne trae il meglio possibile.
Attorno a me vedo tanta gente rassegnata a quello che qualcuno ha scelto per loro.
Non si rendono conto che loro stessi potrebbero farlo non vivendo nella rassegnazione che è solo il risultato della paura.
Auguro a tutte le  persone di potersi ‘’risvegliare’’ e poter rispondere un giorno alle stesse domande:
Ho vissuto  intensamente?
I miei sogni si sono realizzati?
Sono davvero soddisfatto di quello che ho fatto, vissuto, raggiunto?
Ho vissuto nell’amore?
Ho capito cosa vuol dire davvero vivere, che va oltre sopravvivere?

mercoledì 28 agosto 2013

Lentamente muore (Ode alla vita)


Lentamente muore 
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


(Marta Medeiros)

Smart Trust - la Fiducia Intelligente




Ridare ricchezza, energia e gioia in un mondo povero di fiducia.

Ecco il potere nascosto della fiducia: la sua capacità di cambiare la nostra vita e quella delle nostre aziende.
La storia è piena di persone ed aziende che, grazie a relazioni e culture costruite sulla fiducia, ottengono una prosperità senza precedenti e raggiungono altissimi livelli di energia e di gioia, nelle stesse circostanze che stanno provocando il fallimento per molti altri.
La fiducia è la nuova moneta del nostro tempo e sta diventando la capacità più importante per la vita e la leadership, una competenza fondamentale per la carriera e indispensabile per essere competitivi nell'economia globale e interconnessa del XXI secolo.
Di fronte alle sfide e alle difficoltà la maggior parte delle persone e delle aziende altalenano tra la fiducia cieca e la diffidenza; in realtà esiste una terza alternativa: è la fiducia intelligente.
Un mix vincente tra propensione alla fiducia, capacità di analisi e di valutazione delle opportunità e dei rischi, cura della credibilità e della reputazione, fiducia in se stessi.
Anche in un mondo povero di fiducia, la fiducia intelligente genera un circolo virtuoso di reciprocità, limitando al massimo i rischi, aumentando esponenzialmente le possibilità e rendendo la fiducia stessa un moltiplicatore di performance per i leader, i team, le aziende e perfino le nazioni

(da Franco Angeli Editore)

Presto tecniche per acquisire Fiducia Intelligente.

Coming Soon!

mercoledì 21 agosto 2013

Moscone



Un bagno grande, con una grande finestra a vetro smerigliato da un lato e la porta diametralmente opposta.

Ore 11: Entro e noto che un grosso moscone svolazza impaziente per tutta la stanza alla ricerca di chissà che cosa.
Di un’uscita, penso io, per cui quando me ne vado lascio la porta aperta e la sua via di fuga ad un palmo di ala.

Ore 14: rientro per prendere delle cose e il moscone è ancora lì, sempre più impaziente sbatacchia sulla finestra con la forza di chi, pur con le sue piccole dimensioni, vuole sfondare il vetro.
Gli apro la finestra, mi spiace vederlo così, ed uscendo chiudo la porta, in modo che non si possa perdere nei meandri della casa, ma che trovi la via per scappare dalla sua prigione.

Ore 18: se ne sarà andato? Mi chiedo. Riapro la porta, ma lui è ancora lì ed invece di uscire sbatacchia sul vetro. Che sciocco, gli basterebbe guardare 5 cm più in là e troverebbe la sua strada. Come parlassi con qualcuno gliela indico, ma lui non mi sta ad ascoltare e si posa sul vetro quasi a dispetto.
Me ne vado e lascio aperte sia la finestra, sia la porta.

Ore 21: tutto tace. Se ne sarà andato, alleluia, con tutte le vie d’uscita che gli ho lasciato.
E invece no. Non era uscito. Era lì, ancora, posato sul muro probabilmente a domandarsi da dove poter uscire.

Anche le persone fanno così.
Non importa quante vie d’uscita tu indichi loro, devono trovarla da sole.

Vorrei aiutarlo, quel moscone, ma non posso. Solo lui può farlo. 
Come le persone, penso io, che alla fine devono volere davvero uscire per poterlo fare.

Ok, chiudo la finestra e me ne vado. Faccia come vuole.


Credo che ce l’abbia fatta da solo, ora.

lunedì 19 agosto 2013

7 tipi di persone che puoi fare a meno di ascoltare

Un estratto da piuchepuoi.it per riflettere un po'....


Con tutto il rispetto per tutti è però evidente che ogni giorno siamo circondati da persone che sembrano remare contro di noi.
Come dicevamo, con tutto il rispetto per tutti, abbiamo però creato una piccola lista dei 7 tipi di persone che puoi fare a meno di ascoltare:

I 7 tipi di persone "non posso"
(ne riconosci qualcuna intorno a te?)



1. I re e regine del dramma
Per loro è tutto una tragedia, andrà tutto male. Sempre.


2. Le persone che non hanno già fatto quello che vorresti fare tu.
Non l'hanno fatto loro..e vogliono dare consigli o mettere in guardia?


3. I ladri di sogni
Ti dicono di guardare in faccia alla realtà..ma di solito per loro significa "pensare in piccolo".


4. I manipolatori
Visto che loro non sono realizzati non vorrebbero lo fossi neanche tu, per non sentirsi ancora più insoddisfatti.


5. Quelli che dicono "non è per te"
E chi glielo dice a loro che non è per te?


6. Gli spietati che si rifiutano di perdonare gli errori. 
Sono coloro che prima di tutto non perdonano i loro di errori e, per paura di sbagliare, non provano (e vorrebbero non lo facessi neache tu).



7. Te stesso..quando diventi il peggior critico di te stesso.
Ci sono molte persone dalle quali bisogna stare in guardia, ma la prima siamo noi. Quando non abbiamo il giusto equilibrio, quando ci facciamo trasportare dai pensieri, dalle idee, dai non progetti degli altri. 

domenica 21 luglio 2013

Grazie, Merci, Thank you, Danke


Tutti i testi di psicologia, da quella classica a quella recente che tira in ballo le sfere spirituali, dicono la stessa cosa, anche se con parole differenti: la Gratitudine è la forza che muove il mondo ed i rapporti umani.


Dove c’è Gratitudine c’è gioia di vivere, serenità, relazioni soddisfacenti.
Laddove, invece, viene a mancare… ecco che tutto si perde in toni grigi di recriminazioni, scontentezza, perdita di obiettività.

Quando non si prova Gratitudine tutto viene dato per scontato ed ogni aspettativa disattesa viene interpretata come una grave mancanza.
I pensieri diventano contorti, la tolleranza si annulla, i dubbi  diventano certezze incrollabili, le persone diventano marionette che devono comportarsi esattamente come noi desideriamo.

E ancora, laddove manca la Gratitudine, i rapporti umani si logorano perché è assente la gioia del ricevere doni che non sono scontati, anche se siamo abituati che arrivino.
E continuano ad arrivare solo se non ci abituiamo mai e non li diamo per scontati.


La Gratitudine viene ancor prima dell’Amore, perché non ci può essere Vero Amore, verso nessuno, se prima non riconosciamo quello che ci dona, giorno per giorno, un po’ alla volta o a carrettate.


Siate grati di essere vivi.
Siate grati di ciò che gli altri fanno per voi.
Siate grati per il bene che vi arriva ogni giorno. 
Siate grati per un gesto gentile, per una parola buona che ricevete. 
Siate grati perché ogni giorno vi svegliate. 
Siate grati per i vostri successi ed anche per gli insuccessi perché vi permetteranno di cambiare rotta ed ottenere successi ancora più grandi.



Siate grati, semplicemente, e la vostra realtà sarà piena di Meraviglia.


martedì 16 luglio 2013


Vuoi imparare ad INFLUENZARE l’opinione e il comportamento degli altri? Vuoi scoprire il segreto per far accettare senza nessuna fatica le tue idee?

Ecco come azionare il magico (ed etico) meccanismo della persuasione...

... clicca sul titolo Persuasione Emotiva!



Era una cosa che mi faceva irritare da matti!
Sono assolutamente certa sia capitato anche a te…
Tu tiri fuori quella che è un’idea assolutamente e oggettivamente valida, una proposta risolutiva, persino brillante e…
… e le persone ti guardano come se nemmeno ti avessero sentito…
Dove sbaglio, mi chiedevo?
Come fanno quelli che riescono a far accettare ogni loro idea?
Perchè riescono ad influenzare così facilmente il comportamento degli altri?
Forse pensi che chi riesce a far passare le proprie idee sia un individuo con un QI sopra la media… qualcuno che non smette mai di parlare per sostenere le proprie ragioni…
Proprio no, Non è questa l’intelligenza che serve.
I fatti e le opinioni non bastano.
E non si tratta neanche di un talento innato che la sorte a te non ha concesso…
Il segreto è molto semplice, in realtà.
Se vuoi convincerli devi imparare a parlare dritto all’inconscio.
Scopri come puoi risvegliare anche tu il potere dell’Intelligenza Emotiva

 
Comunicare non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere. E questa è un’abilità emotiva…

- Daniel Goleman
(da www.piuchepuoi.it)

lunedì 1 luglio 2013

Buone notizie dal Mondo 1: La scuola di Lego in Danimarca


I media in generale ci trasmettono solo notizie spaventose che vanno a minare la già scarsa fiducia che l'essere umano ha nei confronti degli altri esseri umani. Ci focalizzano su omicidi, crisi, problemi economici.

Voglio offrire il mio contributo per ridare un po' di speranza ed un po' di fiducia, perché per ogni brutta notizia ce ne sono molte positive.


Ma quelle non fanno notizia....

Il mondo non è un luogo di brutture, è vario e pieno di meraviglie.

Riprendiamocele!


La scuola di Lego in Danimarca




Ad agosto del 2013 la LEGO Foundation, una società che controlla il LEGO Group, la famosa azienda produttrice di giochi e costruzioni per bambini, aprirà un comprensorio scolastico aBillund, in Danimarca.

Billund è diventata famosa per essere la sede del LEGO Group ed è una piccola città di circa 6 mila abitanti situata nel sud dello Jutland, la parte continentale della Danimarca. La zona è scarsamente popolata, e può capitare di viaggiare per chilometri prima di incontrare un agglomerato di case, per lo più basse villette circondate da giardini e campi coltivati.

La famiglia Kristiansen fin dagli anni Sessanta ha costruito a Billund un centro ricreativo che nel tempo ha compreso anche una chiesa, una biblioteca e un teatro. Più recentemente, LEGO Foundation si è impegnata nel progetto Capital of Children, il cui fine è rendere Billund una città «fatta apposta per i bambini di tutte le età». La società si è impegnata a realizzare tredici strutture in tutta la città, fra cui un’area dedicata al parkour, una postazione musicale interattiva nella Shopping Plaza, e varie aree giochi a tema. Nel centro di Billund verrà anche costruito un quartiere con 35 appartamenti per i dipendenti del LEGO Group, cui verranno affiancati degli edifici di uso comune come una lavanderia, un salone per gli ospiti e una grande cucina.

La LEGO Foundation è gestita da Kjeld Krik Kristiansen, il nipote 66enne del fondatore Ole Kirk Kristiansen, che vive e lavora a Billund. La famiglia Kristiansen ha realizzato molti progetti nella città, il più famoso dei quali è Legoland, un parco divertimenti incentrato sui LEGO costruito nel 1968 che attrae più di un milione e mezzo di visitatori all’anno. Ma l’ultimo in ordine di tempo è la fondazione della International School of Billund, una scuola privata (parzialmente sovvenzionata dallo Stato) per ragazzi fino ai sedici anni che avrà un approccio educativo ispirato dai principi del gioco del LEGO. Nel suo sito ufficiale, la scuola spiega che «quando il LEGO è utilizzato nell’ambito di un contesto di apprendimento, i ragazzi diventano degli allievi creativi e collaborativi. L’apprendimento avviene sia riflettendo sulle proprie esperienze sia discutendo riguardo il funzionamento delle cose, aiutandosi l’un l’altro attraverso il linguaggio condiviso dei mattoncini.»
La scuola materna aprirà ad agosto, mentre l’equivalente delle nostre scuole elementari e medie sarà creato entro il 2015. Gli studenti saranno per metà danesi e per metà provenienti da altre nazioni, per scelta della scuola. Il governo pagherà due terzi della retta agli alunni: le famiglie dovranno versare alla scuola 3000 corone al mese, circa 400 euro.
Il preside della scuola sarà Richard Matthews, un professore di fisica inglese impegnato nell’ambito educativo. Durante un’intervista con il Guardian ha parlato dei suoi progetti per la scuola, mostrando al giornalista i luoghi dove sorgeranno piste ciclabili, parchi giochi e sale prova musicali. Parlando in particolare della scuola materna, Matthews ha dichiarato che per il bambino «sarà tutta una grande avventura. Ci saranno cose da scalare, posti dove dondolarsi, strisciare, scivolare. La quantità di Lego che abbiamo a disposizione non sarà certo un problema.»
La capitale dei bambini
Il LEGO Group sta andando benissimo, e da cinque anni le entrate aumentano di più del 15% rispetto all’anno precedente: quest’anno hanno superato di poco i 3,1 miliardi di euro, e il profitto è aumentato del 40% in un anno, passando dai circa 820 milioni di euro del 2011 a 1 miliardo e 62 milioni circa.
(Fonte www.ilpost.it)

venerdì 7 giugno 2013

C'è un messaggio per te!

Scegli l'immagine dove ti cade l'occhio e leggi cosa c'è scritto.
Quello è il  messaggio per te!